Contributo INPS per figli disabili: scadenza della domanda il 31 marzo 2022

Scritto da Vittorio Megna il 21 marzo 2022

Contributo INPS per figli disabili: istruzioni e modalità di presentazione delle domande. L’INPS sostiene i genitori con a carico dei figli con disabilità, attraverso il riconoscimento di un contributo economico che varia da 150 a 500 euro al mese. I destinatari dell’assegno sono i genitori disoccupati o monoreddito con figli disabili, che rispettano i requisiti previsti dalla legge e riportati nella circolare numero 39 del 10 marzo scorso. La scadenza per la presentazione delle istanze è fissata al 31 marzo 2022.

Contributo INPS per figli disabili: scadenza della domanda il 31 marzo 2022

Contributo INPS per figli disabili: previsto un sostegno economico a favore dei genitori disoccupati o monoreddito con figli con disabilità.

L’INPS, con la circolare numero 39 del 10 marzo 2022, individua i destinatari del sostegno e fornisce le istruzioni necessarie per la presentazione delle domande e le modalità di erogazione dell’agevolazione.

I destinatari del contributo sono i genitori disoccupati o monoreddito, che fanno parte di nuclei familiari monoparentali, con figli a carico con disabilità riconosciuta almeno pari al 60 per cento.

L’assegno ha un importo che varia all’interno di una forbice che va da 150 a 500 euro mensili, in base al numero di figli, ed è cumulabile con il reddito di cittadinanza.

La misura ha una dotazione finanziaria complessiva di 5.000.000 euro ad anno.

La scadenza delle domande è fissata al 31 marzo 2022.

Contributo INPS per figli disabili: chi può richiederlo entro la scadenza del 31 marzo?

Hanno diritto a richiedere il sostegno i genitori disoccupati o monoreddito, che facciano parte di nuclei familiari monoparentali con figli a carico con disabilità non inferiore al 60 per cento.

Il genitore che richiede il contributo mensile, deve altresì possedere i seguenti requisiti:

  • non deve disporre di un ISEE superiore a 3.000 euro;
  • deve essere residente in Italia.

L’agevolazione consiste in un assegno mensile riconosciuto a partire dal mese di gennaio, per l’intero anno. L’importo erogato varia in base al numero di figli a carico con disabilità.

numero di figli importo mensile riconosciuto
1 figlio 150 euro
2 figli 300 euro
2 o più figli 500 euro

La dotazione finanziaria complessiva è di 5.000.000 euro. In caso di esaurimento delle risorse, si provvederà a concedere il contributo dando la precedenza ai richiedenti con ISEE più basso.

La sospensione del contributo può essere causata dai seguenti avvenimenti:

  • decesso del figlio;
  • decesso del richiedente;
  • decadenza dall’esercizio della responsabilità genitoriale;
  • affidamento del figlio a terzi.

Inoltre, l’INPS sospenderà il riconoscimento dell’assegno mensile nel caso di ricovero temporaneo del figlio con disabilità presso strutture a totale carico di amministrazioni pubbliche. In tal caso, dovrà essere il genitore a comunicare tempestivamente all’INPS, l’avvenuto ricovero.

La somma riconosciuta dall’INPS per figli disabili non concorre a formare il reddito complessivo.

INPS - Circolare numero 39 del 10 marzo 2022
Contributo in favore dei genitori disoccupati o monoreddito con figli a carico con disabilità, introdotto dall’articolo 1, commi 365 e 366, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 (legge di Bilancio 2021). Disciplina del beneficio e istruzioni per la presentazione della domanda. Istruzioni contabili. Variazioni al piano dei conti.

Contributo INPS per figli disabili: come richiedere l’assegno?

Per richiedere l’assegno, il genitore interessato dovrà presentare l’apposita domanda all’INPS dal 1° febbraio ed entro la scadenza del 31 marzo 2022. La presentazione della domanda dovrà avvenire in modalità esclusivamente telematica attraverso una delle seguenti procedure:

  • contattando il Contact Center Integrato al numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o al numero 06 164.164 (da rete mobile a pagamento);
  • rivolgendosi a Istituti di Patronato;
  • accedendo al sito Inps tramite SPID, CIE o CNS.

Nella domanda, il richiedente dovrà dichiarare, sotto la propria responsabilità, di possedere tutti i requisiti previsti dal bando. Una volta inoltrata la richiesta, l’INPS procederà alla verifica dell’ISEE.

Qualora l’ISEE del genitore superi la soglia dei 3.000 euro, l’istanza si considererà automaticamente respinta.

Contributo INPS per figli disabili: i requisiti del nucleo familiare monoparentale e figli a carico

Il requisito per richiedere l’assegno mensile riconosciuto dall’INPS è di essere genitori disoccupati o monoreddito, che fanno parte di nuclei familiari monoparentali, con figli a carico con disabilità riconosciuta almeno pari al 60 per cento.

Ma cosa si intende per nuclei familiari monoparentali? E quando un figlio è a carico?

Nel caso di specie, per nuclei familiari monoparentali si intendono i nuclei in cui è presente un solo genitore con uno o più figli con disabilità a carico. Si tratta di contesti in cui quindi un genitore si ritrova da solo a dover crescere proprio figlio.

Invece un figlio è a carico se:

  • ha un reddito non superiore ai 4.000 euro annui, fino al compimento dei 24 anni;
  • ha un reddito non superiore a 2840,51 euro, per i figli con età superiore ai 24 anni.

Ecco un esempio per chiarire meglio il concetto: un ragazzo di 23 anni, percepisce un reddito di 3.000 euro l’anno. In questo caso sarà considerato figlio a carico, poiché non totalmente autonomo.

Se invece lo stesso soggetto percepisce sempre 3.000 euro l’anno, ma ha compiuto 25 anni, allora non sarà più considerato un figlio a carico perché ha superato la soglia prevista in base all’età anagrafica (2840,51 euro).

Per capire quando un genitore è considerato disoccupato o monoreddito, è possibile far riferimento alla circolare INPS numero 39, da cui si legge:

“Ai fini che qui interessano, si intende per...
...“genitore disoccupato”: persona priva d’impiego oppure persona il cui reddito da lavoro dipendente non superi 8.145 euro annui o 4.800 euro annui da lavoro autonomo;
“genitore monoreddito”: individuo che ricava tutto il proprio reddito esclusivamente dall’attività lavorativa, sia pure prestata a favore di una pluralità di datori di lavoro, ovvero che sia percettore di un trattamento pensionistico previdenziale. A tale fine non si tiene conto della percezione di eventuali altri trattamenti assistenziali. Si prescinde, in ogni caso, dall’eventuale proprietà della casa di abitazione.”

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