APE volontario: requisiti, decorrenza e come presentare domanda

Scritto da Guendalina Grossi il 20 maggio 2019

L’APE volontario è un prestito commisurato e garantito dalla pensione di vecchiaia, erogato dalla banca. Vediamo nel dettaglio chi può beneficiarne e come fare domanda.

APE volontario: requisiti, decorrenza e come presentare domanda

L’APE volontario è uno strumento che è stato introdotto dalla Legge di Bilancio 2017 e che consente ai beneficiari di ricevere un assegno mensile, alternativo o complementare allo stipendio, prima della pensione facendo ricorso al sistema bancario ed assicurativo.

Il prestito viene erogato per un periodo minimo di sei mesi e fino alla maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia.

Possono beneficiare di questo strumento i contribuenti che hanno un età pari a 63 anni e che hanno versato almeno 20 anni di contributi. Questi però sono solo alcuni dei criteri che bisogna soddisfare per beneficiare dell’APE volontario.

Ma vediamo nel dettaglio quali sono gli altri requisiti da soddisfare e come presentare domanda per l’anticipo finanziario a garanzia pensionistica (APE).

APE volontario: i requisiti da soddisfare per beneficiarne

L’APE volontario è uno strumento che consente ai contribuenti di ricevere un assegno mensile, erogato dalla banca prima della pensione, che è complementare o alternativo allo stipendio.

Per accedere al prestito è necessario, al momento della richiesta:

  • avere una età minima di 63 anni;
  • aver maturato una anzianità contributiva non inferiore a 20 anni;
  • avere un importo della futura pensione mensile, al netto della rata di ammortamento per il rimborso del prestito richiesto, pari o superiore a 1,4 volte il trattamento minimo dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO);
  • per i soggetti con riferimento ai quali il primo accredito contributivo decorre dal 1° gennaio 1996, avere un importo di pensione non inferiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale di cui all’articolo 3, comma 6, della legge n. 335 del 1995;
  • non essere titolare di pensione diretta o di assegno ordinario di invalidità.

Si ricorda che al fine di ricevere l’anticipo finanziario a garanzia pensionistica (APE), non è invece necessario cessare l’attività lavorativa.

APE volontario: come presentare domanda

Per richiedere l’anticipo finanziario a garanzia pensionistica (APE) i contribuenti dovranno presentare all’INPS la domanda di certificazione del diritto all’APE attraverso l’uso dell’identità digitale SPID o tramite il PIN dell’INPS.

L’INPS una volta presentata la domanda, verificherà il possesso dei requisiti, e se tutto in ordine certificherà il diritto all’APE e comunicherà al contribuente l’importo minimo e massimo del prestito ottenibile.

Una volta ottenuta la certificazione dall’INPS, il contribuente potrà presentare la domanda di accesso all’APE, tramite il servizio “Ape Volontario – domanda di anticipo finanziario a garanzia pensionistica”.

Nella domanda di APE il richiedente dovrà specificare il finanziatore cui richiedere il prestito sia l’impresa assicurativa alla quale richiedere la copertura del rischio di premorienza

Come funziona l’APE volontario?

L’APE volontario viene erogato per un periodo minimo di sei mesi e fino alla maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia. Tale strumento decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda di APE.

L’importo minimo della quota di APE richiedibile è pari a 150 euro. Quello massimo invece non può superare rispettivamente:

  • il 75% dell’importo mensile netto del trattamento pensionistico, se la durata di erogazione dell’APE, è superiore a 36 mesi;
  • l’80% dell’importo mensile netto del trattamento pensionistico, se la durata di erogazione dell’APE è superiore a 24, è pari o inferiore a 36 mesi;
  • l’85% dell’importo mensile netto del trattamento pensionistico, se la durata di erogazione dell’APE è compreso tra 12 e 24 mesi;
  • il 90% dell’importo mensile del trattamento pensionistico, se la durata di erogazione dell’APE è inferiore a 12 mesi.

Si ricorda che il prestito ricevuto dalla banca deve essere restituito in 240 rate in un periodo di 20 anni mediante una trattenuta che viene effettuata dall’INPS al’atto del pagamento di ciascun rateo pensionistico.

Infine è bene specificare che la restituzione del prestito inizierà dal primo pagamento della futura pensione.

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