La gestione commissariale del debito di Roma si avvia alla chiusura. Niente più superaddizionale

Scritto da Guendalina Grossi il 4 aprile 2019

Entro il 2021 si potrà dire addio alla gestione commissariale del debito di Roma e con lei anche alla super-addizionale Irpef.

La gestione commissariale del debito di Roma si avvia alla chiusura. Niente più superaddizionale

Entro il 2021 lo Stato metterà fine al doppio binario del debito di Roma, e con lui anche la super-addizionale Irpef.

Lo Stato, infatti, si farà carico di una parte del debito finanziario, tenendosi però da parte una somma da girare al commissario per gestire i conti.

La legge verrà redatto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, e questa poi entrerà a fare parte del Decreto crescita 2019, presentato dal Governo per affiancare la finanziaria 2019.

Ma vediamo come lo Stato riuscirà a porre fine alla gestione commissariale del debito di Roma.

Stop alla gestione commissariale del debito di Roma

Lo Stato porrà fine alla gestione commissariale del debito di Roma, e dunque anche alla super-addizionale Irpef.

Per farlo, questo si assumerà una parte del debito finanziario tenendosi però una quota dei 300 milioni girati ogni anno dal bilancio pubblico al commissario per gestire i conti.

La parte restante ritornerà al Comune, con gli altri aiuti statali che consentirà di mettere uno stop alla super-addizionale.

Nel decreto redatto dal Ministero dell’Economia un capitolo è dedicato gli enti locali, quello che cancella i vincoli al turn over e li sostituisce con tetti alle assunzioni modulati sulle entrate.

Inoltre tra gli altri obiettivi c’è quello di rendere più veloci i pagamento dei debiti commerciali ancora pendenti.

Tutto questo potrebbe risolvere la crisi finanziaria che dal 2022 rischiando però di creare un altro problema ovvero quello di provocare il fallimento del curatore fallimentare.

Più di 12 miliardi di debiti per il commissariale del debito di Roma

Il commissariale del debito di Roma ha ancora 12 miliardi di debiti che sono divisi in due parti:

  • 9 miliardi di debiti finanziari, tra i quali troviamo il maxi-Boc (un bond comunale) emesso del 2004 che oggi pesa per 3,6 miliardi tra interessi (2,2 miliardi, con un tasso superiore al 5%) e capitale (1,4 miliardi da pagare in soluzione unica alla scadenza nel 2048 in base a un meccanismo che oggi le leggi di finanza pubblica non consentono nemmeno più).
  • 3 miliardi che sono commerciali, ma molti sono destinati a rimanere sulla carta perché il debito c’è ma spesso manca il creditore.

Il Comune invece dovrà avere circa 600 milioni che questo ha girato al commissario nel 2014.

Ci sono poi altri 300 milioni che sono beni e servizi prestati al Comune fino al 2009 ma non ancora pagati.