Esonero contributivo alle lavoratrici madri: la scadenza a un anno dalla data del rientro a lavoro

Scritto da Emy Damiani il 18 maggio 2023

L’INPS informa su come richiedere l’esonero contributivo a carico delle lavoratrici madri del settore privato. La domanda viene presentata dal datore di lavoro e la scadenza dello sgravio è fissata a un anno dalla data del rientro in ufficio

Esonero contributivo alle lavoratrici madri: la scadenza a un anno dalla data del rientro a lavoro

Scadenza fissata a un anno esatto dal rientro nel posto di lavoro per l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali previsto per le lavoratrici madri: la durata è pari a 12 mesi.

In ogni caso è possibile beneficiare dello sgravio, se il rientro a lavoro è avvenuto entro il 31 dicembre 2022.

L’INPS fornisce le istruzioni ai datori di lavoro che vogliono richiedere l’esonero contributivo del 50 per cento alle lavoratrici madri, che rientrano nel posto di lavoro dopo il congedo di maternità.

L’agevolazione rientra nella Legge di Bilancio 2022, che prevede l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri dipendenti del settore privato. Tutte le istruzioni sono indicate nella circolare n. 102 del 19 settembre 2022 dell’Istituto.

I datori di lavoro possono fare domanda tramite lo sportello dell’INPS. Lo sgravio si applica alle lavoratrici dipendenti del settore privato, compreso quello agricolo, e trattandosi di un’agevolazione fruita da persone fisiche la misura non rientra nella nozione di aiuto di Stato.

Esonero contributivo alle lavoratrici madri, la scadenza a un anno dal rientro. Tutte le informazioni

Lo sgravio previsto dalla Legge di Bilancio 2022 per le lavoratrici madri dipendenti del settore privato ha la durata massima di un anno e viene concesso a partire dalla data di rientro a lavoro: si tratta, quindi, di una scadenza mobile, specifica per ogni lavoratrice.

Per ottenere l’agevolazione è necessario che la lavoratrice abbia fruito del congedo di maternità obbligatorio.

La misura è, inoltre, applicabile ai rapporti di lavoro subordinato all’interno delle cooperative e alle assunzioni a scopo di somministrazione. Dal momento che la misura si applica sulla quota dei contributi a carico della lavoratrice madre non assume la natura di incentivo all’assunzione e non comporta benefici per il datore di lavoro.

Nello specifico, l’esonero previsto dalla Legge di Bilancio riguarda tutti i rapporti di lavoro dipendente del settore privato, che sono:

  • tempo indeterminato;
  • tempo determinato;
  • part-time;
  • apprendistato (di qualsiasi tipologia);
  • lavoro domestico;
  • lavoro intermittente.

Le domande di esonero contributivo del 50 per cento, però, possono essere presentate solo se il rientro al lavoro è avvenuto effettivamente tra il 1° gennaio 2022 e il 31 dicembre 2022, come precisato nel messaggio n. 4042 del 9 novembre 2022.

Nella circolare n. 102 dello scorso settembre viene spiegato anche che ci sono possibili cause che possono posticipare il rientro al lavoro (ad esempio le ferie, la malattia o i permessi retribuiti), ma l’importante è che siano senza soluzione di continuità rispetto al congedo obbligatorio e sempre a condizione che il rientro a lavoro si sia effettivamente verificato entro il 31 dicembre 2022.

Con l’ultimo messaggio dell’INPS (il messaggio n. 1552 del 28 aprile 2023), anche le lavoratrici madri del settore domestico, come colf e badanti, hanno ricevuto tutte le informazioni e le istruzioni per beneficiare dell’esonero contributivo.

Come fare la domanda per l’esonero contributivo destinato alle lavoratrici madri

Nel documento pubblicato a settembre l’INPS ha fornito le istruzioni per permettere ai datori di lavoro di richiedere l’applicazione dell’esonero del 50 per cento, per conto della lavoratrice interessata appartenente al settore privato.

Per avanzare la richiesta, il datore di lavoro deve utilizzare la funzionalità "Contatti" del "Cassetto previdenziale" e accedere alla voce “Assunzioni agevolate e sgravi”, poi “Esonero art.1 c. 137 L.234/2021”. A questo punto può inoltrare un’istanza per l’attribuzione del codice di autorizzazione “0U”.

I datori di lavoro agricolo, invece, devono utilizzare la funzione “Comunicazione bidirezionale” del “Cassetto previdenziale aziende agricole” e nel campo “Annotazioni” dovranno inserire i dati relativi alla lavoratrice. La struttura territorialmente competente, una volta aver controllato tutti i requisiti, attribuirà il codice di autorizzazione alla posizione contributiva.

Si ricorda che, per la fruizione dell’esonero, il rientro a lavoro della lavoratrice madre deve essere avvenuto entro il 31 dicembre 2022.

Tramite il Messaggio numero 1552 del 28-04-2023, l’INPS fornisce tutte le istruzioni per poter presentare la domanda di esonero contributivo per le lavoratrici madri del settore domestico.

Il datore di lavoro che vuole presentare domanda per conto della lavoratrice madre interessata deve aprire il sito dell’INPS, www.inps.it, premere sulla voce "Imprese e Liberi Professionisti" e poi su "Esplora Imprese e liberi professionisti". Sulla colonna di destra, denominata "Strumenti", deve cliccare su "Portale delle Agevolazioni (ex DiResCo)" e per finire su "Utilizza lo strumento".

Per poter accedere al servizio è necessario autenticarsi tramite:

  • SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) di almeno livello 2;
  • CNS (Carta Nazionale dei Servizi);
  • CIE (Carta di Identità Elettronica).

Dopo aver selezionato la voce “LD –Richiesta Esonero Contributivo per Madri Lavoratrici”, il datore di lavoro potrà procedere all’inserimento della domanda. Completata la procedura sarà possibile scaricare la ricevuta in formato PDF e controllare le informazioni relative allo stato di lavorazione.

Nel caso di esito positivo dal Portale dei pagamenti sarà possibile generare gli avvisi PagoPa ricalcolati. Nel caso, invece, di un eventuale rimborso per una contribuzione che il datore di lavoro ha versato in eccedenza, potrà presentare la domanda in via telematica, come spiegato nella circolare n. 170/2011.

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