Regolarizzazione errori formali: pagamento in scadenza il 31 ottobre

Scritto da Emy Damiani il 27 ottobre 2023

In scadenza il 31 ottobre la regolarizzazione degli errori formali commessi fino al 31 ottobre 2022. Per la sanatoria delle violazioni formali, sempre che non siano rilevanti sulla determinazione della base imponibile, il contribuente deve versare 200 euro per ciascun periodo d’imposta a cui si riferiscono, utilizzando il modello F24. Il pagamento può essere effettuato in un’unica soluzione o in due rate dello stesso importo

Regolarizzazione errori formali: pagamento in scadenza il 31 ottobre

È in scadenza il 31 ottobre 2023 il pagamento per la regolarizzazione degli errori formali commessi fino al 31 ottobre 2022.

Le violazioni e l’inosservanza di obblighi o adempimenti di natura formale, che non siano rilevanti sulla determinazione della base imponibile, possono essere sanati con il pagamento di 200 euro per ciascun periodo d’imposta a cui si riferiscono, utilizzando il modello F24.

Il contribuente può versare il tributo in un’unica soluzione, oppure con due rate di pari importo, di cui la seconda entro la scadenza del 31 marzo 2024.

Regolarizzazione errori formali in scadenza il 31 ottobre: chi è interessato dal pagamento

Si avvicina la scadenza del 31 ottobre 2023 per la regolarizzazione degli errori formali.

Il contribuente che vuole correggere le irregolarità e l’inosservanza di obblighi o adempimenti di natura formale, commesse fino al 31 ottobre 2022, può avvalersi dell’Istituto, introdotto dalla Legge di Bilancio 2023, pagando 200 euro per ciascun periodo d’imposta cui si riferiscono le violazioni.

In questo modo è possibile evitare le sanzioni amministrative da parte degli uffici dell’Agenzia delle Entrate.

È fondamentale che le infrazioni non siano rilevanti sulla determinazione della base imponibile, sulla liquidazione e sul pagamento di IVA, IRAP, imposte sui redditi e relative addizionali, imposte sostitutive, ritenute alla fonte e crediti d’imposta.

Possono avvalersi della sanatoria:

  • tutti i contribuenti, indipendentemente dall’attività svolta, dal regime contabile adottato e dalla natura giuridica;
  • i sostituti d’imposta;
  • gli intermediari abilitati;
  • gli altri soggetti tenuti, per legge, alla comunicazione di dati riguardanti operazioni fiscalmente rilevanti.

Il versamento di 200 euro può essere effettuato:

  • in un’unica soluzione entro la scadenza del 31 ottobre 2023;
  • in due rate dello stesso importo, di cui la prima entro il 31 ottobre 2023 e la seconda entro il 31 marzo 2024.

Non tutte le irregolarità, però, sono sanabili. Infatti, oltre alle violazioni sostanziali, ovvero quelle che incidono sulla determinazione dell’imponibile, e le violazioni riguardanti altri ambiti impositivi, non è possibile avvalersi della regolarizzazione per:

  • le violazioni oggetto di rapporto esaurito in modo definitivo il 1° gennaio 2023;
  • le violazioni oggetto di rapporto pendente il 1° gennaio 2023, in riferimento al quale, precedentemente, è intervenuta pronuncia giurisdizionale definitiva o altre forme di definizione agevolata;
  • gli atti di contestazione o irrogazione delle sanzioni emessi nell’ambito della procedura di collaborazione volontaria;
  • l’emersione di attività finanziarie e patrimoniali costituite o detenute fuori dall’Italia;
  • le violazioni degli obblighi di monitoraggio fiscale;
  • le omesse comunicazioni necessarie a perfezionare alcuni tipi di opzione o l’accesso ad agevolazioni fiscali.

Regolarizzazione errori formali: come effettuare il pagamento entro la scadenza del 31 ottobre

Il pagamento per la regolarizzazione degli errori formali deve essere effettuato con il modello F24.

Il codice tributo da utilizzare è “TF44”, istituito con la risoluzione n. 6/2023 dell’Agenzia delle Entrate, nella quale si legge:

“In sede di compilazione del modello di pagamento F24 il suddetto codice tributo è esposto nella sezione “ERARIO”, esclusivamente in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a debito versati”, con l’indicazione nel campo “anno di riferimento” del periodo d’imposta a cui si riferisce la violazione, nel formato “AAAA”.”

Nel modello F24, quindi, andrà riportato il periodo d’imposta cui si riferisce la violazione che si vuole regolarizzare.

Se le violazioni non si riferiscono a un periodo d’imposta bisogna fare riferimento all’anno solare in cui sono state commesse. Per i soggetti che hanno il periodo d’imposta non coincidente con l’anno solare, il versamento regolarizza le violazioni riferite al periodo che termina nell’anno solare indicato nell’“anno di riferimento”.

Se, invece, nello stesso anno solare, ma in date diverse, si chiudono più periodi d’imposta il versamento di 200 euro va effettuato per ciascuno di essi.

Inoltre, per perfezionare la procedura bisogna anche rimuovere irregolarità, infrazioni e omissioni entro il termine fissato per il versamento della seconda rata, cioè entro la scadenza del 31 marzo 2024.

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