Modello 730, emendamento al Decreto fiscale 2020: cambiano le scadenze

Scritto da Tommaso Gavi il 5 dicembre 2019

Modello 730, l’emendamento approvato in commissione introduce l’articolo 16 bis al Decreto fiscale 2020 che cambia le scadenze. Marcia indietro invece per quanto riguarda l’ampliamento delle categorie di contribuenti che possono usare il modello. La scadenza del 730 passa dal 23 luglio al 30 settembre a partire dal 2021 e viene ridefinito l’intero calendario.

Modello 730, emendamento al Decreto fiscale 2020: cambiano le scadenze

Nuova scadenza per la presentazione del Modello 730, fissata al 23 luglio viene spostata al 30 settembre. Cambia il calendario. Ma si fa marcia indietro sull’ampliamento della platea di contribuenti che possono utilizzarlo, inizialmente previsto nella formulazione dell’emendamento approvato in Commissione Finanze della Camera.

L’introduzione dell’articolo 16 bis ridefinisce gli adempimenti a partire come segue, a partire dal 2021:

  • il termine delle trasmissioni delle certificazioni uniche dei sostituti d’imposta passa dal 7 al 16 marzo;
  • il modello precompilato per i contribuenti viene invece messo a disposizione non più il entro il 15 ma entro il 30 aprile.

Un passo indietro invece sull’emendamento che prevedeva l’ampliamento della platea dei contribuenti che possono usare la dichiarazione: da questo punto di vista i nuovi sviluppi della discussione hanno portato ad un nulla di fatto.

Modello 730, emendamento al Decreto fiscale 2020: il nuovo calendario delle scadenze

Il testo approvato in Commissione VI della Camera introduce nel Decreto fiscale 2020, ovvero il DL 124/2019, l’articolo 16 bis che modifica notevolmente la tabella di marcia modello 730. Nulla di fatto invece sull’ampliamento della platea di coloro che possono utilizzarlo per la dichiarazione dei redditi.

Cambia anche l’oggetto dell’articolo. Mentre in precedenza era “ampliamento della platea dei contribuenti che possono utilizzare il modello 730 e riordino dei termini dell’assistenza fiscale”, la nuova riformulazione è la seguente: “riordino termini presentazione 730 e assistenza fiscale”.

Il principale cambiamento portato dall’emendamento è, dunque, quello che rimodula il calendario degli adempimenti in quanto l’ampliamento della platea dei contribuenti è stato eliminato.

Le tre più importanti novità sulle scadenze sono le seguenti:

  • il cambiamento dell’ultimo giorno per la presentazione del 730 non più il 23 luglio ma il 30 settembre;
  • lo spostamento del termine delle trasmissioni delle certificazioni uniche dei sostituti d’imposta che slitta dal 7 al 16 marzo;
  • la data di messa a disposizione del modello 730 precompilato per i contribuenti, che viene invece cambiata dal 15 al 30 aprile.

L’emendamento prevede che tali modifiche del calendario siano operative a partire dall’anno 2021.

Una conseguenza del ritardo nella consegna del modello in questione potrebbe causare problemi sui crediti fiscali, recuperabili dopo il conguaglio attraverso le detrazioni Irpef o le deduzioni che riducono l’importo dell’imposta.

Con l’attuale calendario e la consegna della dichiarazione entro il 23 luglio, dopo i vari passaggi, il credito si può recuperare nella busta paga del mese di agosto.

Con le nuove modifiche e la scadenza del 30 settembre, invece, anche il rimborso sarebbe spostato alla busta paga del mese di ottobre, che di solito è pagata nei primi giorni di novembre.

In questo senso, i contribuenti con crediti fiscali sarebbero sfavoriti in quanto recupererebbero gli importi più tardi.

I soggetti in questione potrebbero comunque presentare la documentazione in anticipo e, teoricamente, ottenere i rimborsi secondo i tempi attualmente vigenti.

Tuttavia tale possibilità è legata ai tempi delle procedure di controllo per dare il via libera al recupero dei crediti.

Modello 730, emendamento al Decreto fiscale 2020: salta l’ampliamento della platea di contribuenti

Con l’emendamento numero 16.022 approvato il primo dicembre in Commissione VI della Camera, al Decreto fiscale 2020, ovvero il DL 124/2019, viene aggiunto l’articolo 16 bis.

Tale articolo prevedeva inizialmente modifiche a partire dall’anno 2020, in particolare riguardanti l’ampliamento della platea di contribuenti che possono utilizzare il modello 730.

Al momento il modello 730 può essere usato esclusivamente da lavoratori dipendenti e pensionati e presumibilmente continuerà ad essere così visto che nella nuova formulazione dell’articolo 16 bis l’estensione sull’utilizzo anche di altre categorie di contribuenti è stato eliminato.

Nella versione originaria l’articolo 16 bis includeva nella platea di contribuenti che possono utilizzare il modello 730 due nuove categorie:

  • i titolari di redditi assimilati a quello di lavoro dipendente;
  • i titolari di redditi di lavoro autonomo occasionale.

Tuttavia nella nuova formulazione è stato fatto un passo indietro che ha portato ad un nulla di fatto.

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